Un' Enciclica che fa e farà molto discutere quella firmata "Franciscus" dal primo Papa della storia che ha assunto questo nome, "come guida e come ispirazione" scrive lui stesso.
Di San Francesco il Papa cita in apertura le prime parole del Cantico di Frate Sole, di cui più avanti riporta integralmente la prima metà in cui il Santo loda Dio per - e con - tutte le sue creature. Scopo esplicito dell'Enciclica è la cura della casa comune, di questo nostro pianeta terra insidiato dalla crisi ecologica e dalla degradazione sociale, dallo sfruttamento dell'ambiente e dei poveri, e bisognoso di dialogo e "conversione ecologica"...
Tra i molteplici temi di estrema rilevanza e attualità che vi sono diffusamente trattati, non c'è il riferimento al giudizio ultimo di Dio su questa "casa comune": quando, come scriveva il Santo di Assisi nella seconda parte del suo Cantico, saranno incoronati quanti perdonano e soffrono in pace per amor di Dio, e condannati ai guai della "morte seconda" - cioè dell'Inferno - quelli che muoiono nei peccati mortali. Proprio a un profeta di Assisi, Marcello Ezechiele Ciai, un cui discepolo in ginocchio a Piazza San Pietro sotto la pioggia durante il Conclave profetizzò visivamente l'elezione di Papa Francesco, lo Spirito di Profezia fece scrivere nel 1995 a proposito del degrado ambientale e umano di questo nostro mondo:
"Odi, oh terra, dov'è la tua salvezza ?
A Papeete o nel Papa forse ?! Io, faccio piovere secondo le stagioni, io,
ho creato la semina e la vendemmia; ma voi siete solo capaci di ubriacarvi delle vostre idee.
I vostri iniqui pensieri hanno sconvolto tutte le cose belle da me, per voi create.
Ed è per questo che sventura e terrore arriveranno su di voi.
Non ricercate le vie antiche e vi preparate i vostri sepolcri.
Oracolo del Signore".
Di San Francesco il Papa cita in apertura le prime parole del Cantico di Frate Sole, di cui più avanti riporta integralmente la prima metà in cui il Santo loda Dio per - e con - tutte le sue creature. Scopo esplicito dell'Enciclica è la cura della casa comune, di questo nostro pianeta terra insidiato dalla crisi ecologica e dalla degradazione sociale, dallo sfruttamento dell'ambiente e dei poveri, e bisognoso di dialogo e "conversione ecologica"...
Tra i molteplici temi di estrema rilevanza e attualità che vi sono diffusamente trattati, non c'è il riferimento al giudizio ultimo di Dio su questa "casa comune": quando, come scriveva il Santo di Assisi nella seconda parte del suo Cantico, saranno incoronati quanti perdonano e soffrono in pace per amor di Dio, e condannati ai guai della "morte seconda" - cioè dell'Inferno - quelli che muoiono nei peccati mortali. Proprio a un profeta di Assisi, Marcello Ezechiele Ciai, un cui discepolo in ginocchio a Piazza San Pietro sotto la pioggia durante il Conclave profetizzò visivamente l'elezione di Papa Francesco, lo Spirito di Profezia fece scrivere nel 1995 a proposito del degrado ambientale e umano di questo nostro mondo:
"Odi, oh terra, dov'è la tua salvezza ?
A Papeete o nel Papa forse ?! Io, faccio piovere secondo le stagioni, io,
ho creato la semina e la vendemmia; ma voi siete solo capaci di ubriacarvi delle vostre idee.
I vostri iniqui pensieri hanno sconvolto tutte le cose belle da me, per voi create.
Ed è per questo che sventura e terrore arriveranno su di voi.
Non ricercate le vie antiche e vi preparate i vostri sepolcri.
Oracolo del Signore".